In questi due articoli usciti oggi su Il Secolo XIX e La Stampa, proposte e idee, progetti sulla gestione dei rifiuti dell’intero Ponente Ligure. C’è chi parla ancora di incenerimento, ma dal nuovo assessore all’Ambiente della Provincia di Savona Paolo Marson arrivano segnali positivi.
Da Il Secolo XIX, 18 settembre 2009
«Mai più una nuova discarica»
rifiuti, la svolta della provincia
Il presidente Vaccarezza allarga i confini del problema: coinvolgiamo Imperia, Cuneo, Alessandria e Asti. E nel frattempo un impianto di pre-trattamento
Savona. Né una nuova discarica né il potenziamento delle attuali che ci sono. «Chi lo ha detto che il problema rifiuti andrà risolto nella nostra provincia?».
Alla domanda più delicata – il capitolo rifiuti e le scelte che l’amministrazione provinciale dovrà prendere nei prossimi mesi – il presidente Angelo Vaccarezza risponde nel modo più sorprendente: con un’altra domanda e poi l’annuncio di una svolta.
«Il mio stupore – ha chiarito ieri – è legato al fatto che mi sorprende che si continui a pensare ai rifiuti in termini provinciali quando è ormai ovvio che, come i trasporti e in generale tutti i servizi pubblici, il ragionamento dev’essere interprovinciale e allargato alle province che abbiamo intorno. Vale lo stesso discorso fatto poche settimane fa per i trasporti, con le aziende savonesi Acts e Sar che andranno verso la fusione con l’Rt di Imperia. Allo stesso modo il problema dei rifiuti verrà risolto in un ambito che non è l’attuale savonese ma uno ben più grande che riguarderà l’imperiese e soprattutto le province piemontesi più vicine a noi: Cuneo, Alessandria e Asti. Non a caso da qualche settimana sto prendendo contatti con i presidenti di queste province per incontrarli e iniziare a parlare di questo ragionamento. Ecco perché dico che con questa ottica è assurdo discutere su dove fare una futura discarica, inceneritore o termovalorizzatore che sia, nel nostro territorio. Non è affatto detto che toccherà a noi ad ospitarlo, può essere benissimo che venga fatto al di fuori della provincia ma serva anche il nostro territorio. È questa la logica verso cui andiamo, oltretutto i numeri della nostra provincia da soli non bastano certo per sostenere, finanziariamente e quantitativamente, l’investimento di un nuovo impianto di ultima generazione».
E poi per chiarire meglio l’orizzonte interviene il “super” assessore all’Ato (ambito territoriale ottimale) Paolo Marson, il tecnico a cui Vaccarezza ha affidato il delicatissimo incarico di risolvere il problema di rifiuti, acque e trasporti.
«Bisogna iniziare a pensare ai rifiuti in modo moderno e concreto – spiega l’avvocato Marson – partendo da due dati. Oggi le discariche che abbiamo sono al collasso e la politica di aumentarne la capienza per stoccarci ancora più rifiuti, portata avanti da qualcuno, è perdente e dannosa. E il secondo dato è che per arrivare ad avere funzionante un impianto nuovo, che sia un inceneritore o altro, ci vogliono dieci anni, considerandone tre di pratiche e gli altri per farlo. Allora dobbiamo domandarci: e da qui ad allora cosa succederà? È questo il vero nodo da sciogliere. Andando avanti con i ritmi attuali nei prossimi 10 anni ci troveremo a dover sotterrare altri 250 palazzi di rifiuti visto che ogni 4 anni si conferisce in discarica l’equivalente di un quartiere di 100 palazzi. È possibile farlo? A mio parere è una follia in termini anzitutto ambientali, così come è una follia pensare che la raccolta differenziata da sola possa bastare per ridurre questi numeri. E allora l’unica soluzione è un impianto di pretrattamento industriale dei rifiuti che venga fatto qui da noi, in un sito idoneo ma con quasi zero ricadute ambientali, che consenta di conferire in discarica rifiuti drasticamente ridotti rispetto agli attuali. E nel frattempo individuare, di concerto con le altre Province vicine, una soluzione unica che per il futuro garantisca lo smaltimento in modo più efficace, economico e risolutivo. È questo il futuro. Il punto è solo trovare imprenditori disposti, qui da noi, ad investire in impianti di vero pretrattamento che trasformino l’attuale gestione dei rifiuti in un’operazione industriale di alto livello quale dovrà diventare».
Dario Freccero
«Presto in città altri cassonetti per differenziare»
Costantino
«AUMENTARE la raccolta differenziata a Savona». È un invito e un annuncio quello dell’assessore all’ambiente del Comune di Savona Jorg Costantino. E per riuscire nell’obiettivo l’assessore di Rifondazione ha anche annunciato un imminente ripresa degli incontri con l’azienda comunale Ata per pianificare l’aumento della raccolta. «Il nostro obiettivo è coprire quel terzo di città che non è ancora raggiunta dai cassonetti per la differenziata – ha spiegato Costantino – e nel contempo la presenza dei cassonetti colorati verrà aumentata nelle zone dovi ci sono già ma in numero esiguo».
«Sono convinto che la soluzione della raccolta “porta a porta” (con sacchetti colorati consegnati direttamente alle famiglie, ndr) sarebbe la migliore in assoluto – prosegue – ma purtroppo il Comune in questa fase non può permetterselo finanziariamente. Quindi per il momento puntiamo sulla differenziata dei cassonetti cercando di spingerla più possibile». Entro 20 giorni, tra l’altro, il nuovo piano dei rifiuti comunale dovrà essere inoltrato alla Regione. «E la differenziata – conclude Costantino – sarà il perno del nostro nuovo elaborato».
Da La Stampa, 18 settembre 2009
Provincia: “Basta discariche”
VACCAREZZA HA AVVIATO UN GIRO DI CONSULTAZIONI CON I COLLEGHI DEL PIEMONTE
«Basta discariche». In attesa di individuare la tecnologia che verrà applicata per lo smaltimento dei rifiuti, la Provincia ha le idee sufficientemente chiare sull’abbandono del modello dell’interramento dei rifiuti utilizzato sinora. «Realizzare una discarica da un milione di metri cubi è come costruire 100 palazzi e metterli sotto terra – sostiene l’assessore all’Ambiente di Palazzo Nervi Paolo Marson -. Non credo che questo modello sia perseguibile. L’ho detto al sindaco di Savona per l’Ata e l’ho spiegato agli altri Comuni. E’ indispensabile che gli imprenditori di questo settore si rendano conto che anche per il rifiuto è necessario avviare un processo industriale complesso, con varie fasi di lavorazione che consentano di ridurre al massimo gli ingombri e l’impatto ambientale».
Per ora sulla tecnologia da impiegare Marson non si sbilancia: «Inceneritore? Per realizzarlo ci vogliono dieci anni e 200 milioni mentre per noi la spazzatura diventerà un’emergenza entro tre anni. Quindi è necessario puntare da subito su impianti che separino la parte umida dal resto in modo da abbattere del 50% la spazzatura». Anche sulla raccolta differenziata Marson ha un approccio «laico»: «Un conto è il rifiuto ideale rappresentato da un bicchierino di plastica e un conto dover smaltire un barattolo di nutella fatto di vetro, plastica, metallo e reesti organici».
Inutile dire che la partita si giocherà su scala sovraprovinciale. L’assessore Marson e il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza hanno avviato una serie di incontri con tutte le Province di confine per gestire il problema rifiuti in un ambito più ampio.
Commenti recenti